Principio di pari responsabilità nella causazione dell'incidente: quando non si applica?
- francescotassini
- 10 set 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Secondo la legge, nel caso di collisione tra veicoli, fino a prova contraria si presume che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre i danni subiti dagli stessi veicoli. In sostanza, secondo tale principio, cd. di pari responsabilità, fino a che non si dimostri il contrario, nel caso di incidente la colpa è da attribuire in misura uguale a tutti i soggetti coinvolti (cfr. l'art. 2054, co. 2, c.c.).
Le Corti di merito, tuttavia, offrono una giurisprudenza consolidata circa la possibilità di non applicare il suindicato principio di colpa paritaria: infatti, il concorso di colpa nella causazione di un incidente stradale non deve applicarsi quando, dagli accertamenti del caso, risulta che l’evento sia stato causato per esclusiva responsabilità di uno dei soggetti coinvolti. In sostanza: se la condotta di un conducente è talmente grave da assorbire anche l’eventuale infrazione dell’altro, allora al primo andrà attribuita l’intera responsabilità per l’incidente causato.
Tale principio di diritto è stato recentemente confermato anche dalla Corte di Appello dell'Aquila, secondo cui, per andare esente da qualsiasi responsabilità nel sinistro, e quindi per dimostrare la responsabilità esclusiva della controparte, il danneggiato deve:
dare prova di essersi uniformato alle norme sulla circolazione e a quelle della comune prudenza;
provare che il comportamento dell’altro conducente sia stata la causa esclusiva dell’incidente.





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